Carlo Ruggiero sull’incontro con Ercolini ci scrive…

Continuiamo a ricevere segnali di apprezzamento e di partecipazione da parte degli amici di Anagni Viva.

Questa volta è Carlo Ruggiero, il giornalista autore dell’interessantissimo reportage “Cattive Acque – storie della Valle del Sacco” che ci ha indirizzato un significativo messaggio di saluto.

Carlo Ruggiero presenta il suo "Cattive Acque" ad Anagni  Sala Delle Lapidi , Palazzo Bonifacio VIII - 11 aprile 2014
Carlo Ruggiero presenta il suo “Cattive Acque” ad Anagni
Sala Delle Lapidi , Palazzo Bonifacio VIII – 11 aprile 2014

Cari amici,

mi dispiace molto non essere lì con voi. Purtroppo inderogabili impegni familiari mi tengono lontano da un’iniziativa che ritengo molto importante per il nostro territorio. Penso, infatti, che anche stavolta l’associazione Anagni Viva abbia fatto centro. Invitare Rossano Ercolini nella Valle del Sacco, per raccontare la sua storia e il suo splendido libro, rappresenta un gesto pieno di significato. Quella storia e quel libro, di fatto, sono la dimostrazione semplice e lampante di come si possa organizzare un’azione di difesa efficace partendo dal basso, sono la testimonianza di come le battaglie per il bene comune possano essere vinte, anche contro poteri che spesso appaiono inscalfibili. Gli stessi poteri con cui troppo spesso ci ritroviamo a combattere anche noi, da queste parti.

Per questo la storia di Capannori e di Ercolini è la nostra stessa storia. La storia che vorremmo scrivere per la Valle del Sacco. Io credo che, anche grazie a testimonianze come questa, possiamo farcela. Alcuni segnali in questo senso cominciamo a vederli. L’azione costante di associazioni come Anagni Viva sta portando i suoi frutti. Nasce, lentissimamente, anche nel nostro territorio la consapevolezza che insieme si può elaborare un modello di sviluppo e di gestione del territorio nuovo, diverso, andando oltre le ideologie e gli schieramenti. Sta maturando la volontà di costruire un futuro diverso da un passato che ha lasciato nella nostra Valle ferite profonde, ben visibili e non ancora rimarginate. Sono, tutti questi, sintomi di un cambiamento in atto. Un cambiamento da alimentare con attenzione, pazienza e cura, proprio come state facendo voi oggi. “Non bruciamo il futuro” non è semplicemente il titolo di un libro, o uno slogan. Nella Valle del Sacco, con il nostro passato e il nostro presente, diventa un monito da ripetere costantemente, come un mantra, mentre percorriamo il cammino che ci aspetta.

Grazie, e buon lavoro.

Carlo Ruggiero

 

Rita Ambrosino