…diamo i numeri?

“ Dopo gli interventi di qualche anno fa sui nomi di strade, piazze e vicoli che ne hanno stravolto l’ identità storica consolidata nel tempo, ora ci tocca vedere che sotto i nuovi numeri civici, la denominazione della via principale di Anagni è scritta cosi “ via Vittorio Emanuele secondo !!!!13139279_582229971937816_3542072653098886980_n
Non si fatica a pensare che sia un caso unico in Italia .
Possibile che nessuno si sia accorto di tale ridicola “ svista “?
E’ frutto di ignoranza o di insipienza ? Quasi tutti sanno che nel “ dare i numeri” ai re e ai papi ci si deve servire dei numeri romani.
Se si tratta di una prova, per poi passare ai numeri definitivi , che senso ha pagare due volte la stessa operazione?
Tuttavia ci auguriamo che siano provvisori ma, soprattutto, che quelli definitivi non riportino ancora tale “ svista”.
La presidente di “Anagni Viva”
Anna Natalia

 

La nota critica di Anna Natalia sulla nuova numerazione civica di Anagni, pubblicata il 7 maggio scorso, ha avuto una tempestiva risposta da parte del responsabile della società Nuova informatica S.r.l.,  incaricata dell’aggiornamento della Toponomastica e della Numerazione Civica.

Il sig Paolo Caciolo scrive:

Intervengo per fare chiarezza sulla polemica apparsa sui notiziari locali circa la denominazione di alcune strade ad opera dell’associazione Anagni Viva.
Innanzi tutto occorre precisare che il lavoro di ricognizione della Toponomastica e aggiornamento della Numerazione Civica fa parte di un più ampio progetto che scaturisce dalla necessità dell’Ente di conformarsi alle recenti disposizioni legislative che interessano tutti i Comuni Italiani.
Infatti la circolare Istat n. 912/2014/p del 15 gennaio 2014 prevede l’adeguamento delle denominazioni delle aree di circolazione e richiamando l’art. 45 del Regolamento anagrafico D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223, ha indicato le regole tecniche di standardizzazione cui i Comuni devono uniformarsi per registrare le denominazioni delle aree di circolazione, ed ha invitato i Comuni stessi ad adeguare, con una o più deliberazioni, le denominazioni già esistenti in modo che i toponimi siano identificati in modo univoco e registrati per esteso.
Per rispondere nello specifico sulla problematica sollevata dall’Associazione “Anagni Viva”
Si riporta lo stralcio dell’Informativa ISTAT del 6/5/2014 aggiornamento 27/11/14 al punto 6 pag. 11:   (Fonte: http://www.agenziaentrate.gov.it/
Documento: Istat+ANSC+del+6+maggio_AGGIORNAMENTO+27_11_2014.pdf)
Come sopra accennato, il problema non riguarda solo la città di Anagni ma tutti i Comuni Italiani, per citarne il più famoso anche nel Comune di Roma i numeri “Romani” sono stati soppressi nelle denominazioni delle vie come riportato ampiamente dalla stampa nazionale e sui portali di informazione web. Quindi anche nella città di Roma, culla della classicità e della Romanità “CORSO VITTORIO EMANUELE II” è diventato “CORSO VITTORIO EMANUELE SECONDO” e questo risponde all’affermazione di Anagni Viva “Non si fatica a pensare che sia un caso unico in Italia”.
Il comune di Anagni sta quindi giustamente procedendo secondo le direttive ISTAT all’adeguamento dei Toponimi e all’aggiornamento della Numerazione Civica; le targhe affisse sono provvisorie, sono state realizzate nel rispetto cromatico di quanto prevede il regolamento dell’Ornato e il loro costo è irrisorio essendo di cartoncino plastificato, ma la loro collocazione risulta indispensabile per procedere correttamente, secondo la prassi normativa, ai rispettivi adempimenti Anagrafici (l’affissione diretta delle targhe in marmo o altro, avrebbe richiesto tempi che non erano compatibili con gli adempimenti Normativi oltre a costituire un problema per l’esatta individuazione degli accessi nelle operazioni di affissione). Per il centro Storico, l’Ente potrà provvedere con successivi provvedimenti alla loro sostituzione con le targhe previste dal Regolamento dell’Ornato.
Desta perplessità osservare come un’associazione Culturale depositaria per definizione di uno spirito volto alla ricerca e all’informazione, abbia voluto esprimere un giudizio di tale portata senza prima aver approfondito l’argomento, dimostrando inoltre la carenza di competenze tecniche adeguate;
Anagni viva si domanda come sia stato “Possibile che nessuno si sia accorto di tale “ridicola svista”? “ evidentemente avrebbe dovuto prendere in considerazione l’ipotesi che non si sia trattato affatto di una svista, e l’unica “ignoranza e insipienza” a cui può riferirsi Anagni Viva è quella che si rifà al senso più antico del termine, la presunzione di chi esprime un’ opinione denigrando il lavoro di qualcun altro senza prima aver approfondito in modoopportuno la tematica in questione, che non si rivela puramente grammaticale bensì tecnico-normativa, legata quindi all’adempimento di precise norme tecniche previste dalle indicazioni di Legge.
Pertanto se polemica “culturale” andava fatta, essa semmai poteva essere indirizzata all’opera del Legislatore e non a chi nell’esercizio delle sue funzioni e adempiendo alle sue responsabilità, applica le Leggi.
Meraviglia quindi la polemica espressa, ancor più se proveniente da chi dovrebbe elogiare gli sforzi di un’amministrazione che opera nel rispetto delle Leggi e fa propri gli sviluppi normativi orientati alla modernizzazione della Pubblica Amministrazione.

A questa nota, tecnica e polemica al contempo, è seguita una replica puntuale…IMG-20160510-WA0000

Gentile  Paolo Caciolo,

conoscevo la  Circolare Istat, resa  nota nel  gennaio del  2014, e sapevo che l’ Amministrazione  Comunale di Anagni  avrebbe proceduto all’ aggiornamento della  numerazione  civica, applicandone le direttive.

Lessi  all’ epoca  la circolare, non senza  le perplessità che vennero espresse  anche da alcuni commentatori  sulla  stampa e, purtroppo, per  me, mi sfuggirono le disposizioni sui  “numeri  romani”  ( Informativa  Istat del 6/5/2014 e aggiornamento 27/11/2014, punto 6, pag. 11  “ le indicazioni numeriche… devono essere espresse  in  lettere….” )  per  fretta o perché non dispongo delle “competenze tecniche adeguate”(quali?), come lei sottolinea, con  particolare garbo.

Tutto procede, quindi, in ottemperanza  alle   Leggi  che vanno applicate, doverosamente.

Tuttavia, per quanto mi riguarda, confermo la mia opinione critica sulla  soppressione dei numeri  romani nelle denominazioni di strade e piazze che, tra l’ altro, non andrà nella direzione di semplificare e  facilitare, anzi, in taluni casi, produrrà conseguenze  fastidiose;  immaginiamo di dover  indirizzare  una qualsiasi corrispondenza  in   Via  Giovanni  Ventitreesimo,  Via  Giovanni Paolo  Secondo,   o Via  Ventiquattro Maggio , e così via. Complicazioni  inutili.

Era sufficiente un po’ di sano buonsenso per evitarle, che mi sembra non esserci stato,  per cui, come lei suggerisce, debbo rivolgere la mia opinione critica  all’opera del Legislatore, e non ho difficoltà a farlo.

Ho apprezzato le sue  diligenti informazioni alle quali ricorreremo  nelle  future e necessarie  occasioni e con ciò intendo chiusa la questione. Non mi appartengono né mi  interessano le polemiche  facili e  futili.

Buon lavoro e cordialità.

Anna Natalia

 

E non si è fatta attendere neppure la cortese risposta del sindaco Bassetta:

Gentilissima professoressa Natalia,
in merito alla sue rimostranze circa le denominazioni delle strade nell’ambito della ricognizione della Toponomastica e aggiornamento della Numerazione Civica – che fa parte di un più ampio progetto che scaturisce dalla necessità dell’Ente di conformarsi alle recenti disposizioni legislative valiude per tutti i Comuni italiani – la informiamo che vengono seguite precise disposizioni normative
Infatti la circolare Istat n. 912/2014/p del 15 gennaio 2014 prevede l’adeguamento delle denominazioni delle aree di circolazione e richiamando l’art. 45 del Regolamento anagrafico D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223, ha indicato le regole tecniche di standardizzazione cui i Comuni devono uniformarsi per registrare le denominazioni delle aree di circolazione, ed ha invitato i Comuni stessi ad adeguare, con una o più deliberazioni, le denominazioni già esistenti in modo che i toponimi siano identificati in modo univoco e registrati per esteso.
Per rispondere nello specifico sulla problematica sollevata dall’associazione “Anagni Viva”, si riporta lo stralcio dell’Informativa ISTAT del 6/5/2014 aggiornamento 27/11/14 al punto 6 pag. 11:

(Fonte: http://www.agenziaentrate.gov.it/
Documento: Istat+ANSC+del+6+maggio_AGGIORNAMENTO+27_11_2014.pdf)

Quindi quello di Anagni non è un “caso unico in Italia”, né tantomeno una “ridicola svista” frutto di “ignoranza o di insipienza”.
Il Comune di Anagni sta procedendo secondo le direttive ISTAT all’adeguamento dei Toponimi e all’aggiornamento della Numerazione Civica. Inoltre, informiamo che le targhe affisse sono provvisorie, realizzate nel rispetto cromatico di quanto prevede il regolamento dell’Ornato e il loro costo è irrisorio essendo di cartoncino plastificato, ma la loro collocazione risulta indispensabile per procedere correttamente, secondo la prassi normativa, ai rispettivi adempimenti anagrafici (l’affissione diretta delle targhe in marmo o altro, avrebbe richiesto tempi che non erano compatibili con gli adempimenti normativi oltre a costituire un problema per l’esatta individuazione degli accessi nelle operazioni di affissione). Per il centro Storico, l’Ente potrà provvedere con successivi provvedimenti alla loro sostituzione con le targhe previste dal Regolamento dell’Ornato.

Cordiali saluti
Il sindaco Fausto Bassetta

 

Insomma, tutto in regola. Tutto secondo le direttive. Ma resta lo sconcerto di doverci complicare la vita “a norma di legge”!